Tempo di derby, il derby delle isole, in un Sant'Elia che ci ha visto spesso sognare per poi piangere. Dal 2-2 con doppietta di Magherini recuperata in extremis, all'altro 2-2 con reti di Morrone e Maniero e pareggio sardo fra il minuto 89 ed il 93. Ma a Cagliari ha perso il Palermo primo in classifica di Guidolin e quello enigmatico di Ballardini, entrambi 1-0 ma molto diversi fra loro, con un portiere avversario inoperoso per 90 minuti nel primo caso ed autore di una decina di miracoli lo scorso anno. Terra amara la Sardegna per il Palermo, da sempre.
Quest'anno la situazione é strana. Il Cagliari negli ultimi cinque-sei turni l'ha data a tutti, strappando soltanto un punto (per noi importantissimo) a Genova con la Samp tre domeniche addietro. La situazione é precipitata, Cellino ha fatto fuori Allegri prima di essere posato da questi a fine stagione, i giocatori non hanno condiviso la scelta, la difesa fra infortuni e squalifiche é numericamente a pezzi e a centrocampo mancherà il cervello, ovvero Conti, anche lui squalificato. Ci aggiungiamo il fatto che il Cagliari ha 40 punti, é virtualmente salvo e non ha nulla da chiedere a questo campionato, per comprendere come questa partita sia la classica trappola per un Palermo che in trasferta continua ad avere troppe pause mentali.
Domenica però é un turno secondo me veramente fondamentale per la classifica finale. La partita del Sant'Elia si intreccia idealmente con altri due incontri, Inter-Juventus e Sampdoria-Milan. Vincesse venerdì l'Inter, la Juventus rimarrebbe a distanza, ma il Milan potrebbe abbandonare definitivamente le ultime ambizioni scudetto e lasciare il campo ai blucerchiati. In caso di altro risultato a San Siro il Milan potrebbe galvanizzarsi e vincere a Genova, bloccando la Samp, ma venendosi poi a giocare il tutto per tutto a Palermo al turno successivo. Troppi calcoli ed allora speriamo che il Palermo faccia semplicemente la sua partita e se poi sarà più bravo dell'avversario i risultati degli altri campi potranno avere un valore relativo.
Formazione praticamente scontata a meno di un nome: (4-3-1-2) Sirigu; Cassani, Kjaer, Goian, Balzaretti; Migliaccio, Liverani, Nocerino; Pastore; Miccoli, Hernandez. L'unico dubbio chi stazionerà accanto a Miccoli, se Hernandez (come sembra dalle ultime indicazioni) o Cavani lo sapremo probabilmente all'ultimo minuto. Cavani sembra avere perso un pò di smalto e per quanto ha corso quest'anno sarebbe una cosa assolutamente naturale. Hernandez invece scalpita, é probabilmente nel suo massimo periodo di forma da quando é in Italia e la storia di quest'anno insegna che se parte da titolare riesce quasi sempre a fare malissimo ai portieri avversari. A Rossi l'ultima parola.
Vedremo.