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Catania 2024/2025

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vasco:
Una stagione che sta partendo con il piede giusto e, sembra, con idee chiare: prima il Direttore Sportivo e l'Allenatore, poi i giocatori. E visto che il discorso sulla "sostenibilità" è da rinviare probabilmente a quando il Catania uscirà dalla palude della serie C, le scelte sono andate su professionalità eccellenti: Faggiano e Toscano potranno veramente dare un senso compiuto agli esborsi di denaro che Pelligra fino ad oggi non ha lesinato.

Se non si vuole mettere tutto in mano alla componente "fortuna" - molto rilevante nei play off - il Catania dovrà giocare il suo compionato con determinazione sull'unico obiettivo dal primo all'ultimo minuto della stagione regolare. Per fare questo non serviranno i campioni di finezza, ma i lottatori di categoria e i giovani bravi fotemente motivati. L'inizio per ora è buono: vediamo il resto dell'opera.

vasco:
Leggo un'intervista di Grella in cui parla delle strutture sportive che il Catania dovrebbe utilizzare la prossima stagione, in cui fa riferimento al campo di Nesima in alternativa al campo piccolo del Cibali. Quando si affronta questo argomento non si può evitare di tornare sul destino del Centro sportivo di Torre del Grifo.

E' paradossale che i curatori incaricati di vendere all'asta la struttura non considerino il fattore tempo come determinante ai fini del valore della struttura. Si tratta di una struttura del tutto sui generis che solo una società di calcio importante può pensare di acquistare: non è una struttura con i campetti da affittare la sera per le partite scapoli contro ammogliati.
Però, più passa il tempo più la struttura richiede interventi di ripristino sempre più costosi e conseguentemente il valore della base d'asta risulterà sempre inadeguato, almeno fino a quando non si arriverà a cifre irrisorie.
Vista la necessità del Catania di dotarsi di una struttura simile, la logica vorrebbe che, rispettando quanto previsto dalla legge che disciplina le aste, i curatori procedessero rapidamente a pervenire al prezzo congruo per permettere al Catania di acquistare la struttura senza buttare via i soldi ed ai vecchi creditori di recuperare quanto più possibile delle loro spettanze.
Continuando con la lentezza con cui si stanno celebrando le aste quelli che subiranno il degrado costante della struttura saranno i vecchi creditori: paradossalmente il curatore fallimentare che secondo la legge dovrebbe tutelare al meglio i loro interessi li sta danneggiando.
Perchè mi pare ormai evidente che il Catania non sborserà un centesimo in più di quello che il Centro al momento vale, considerati i necessari lavori di ripristino.

bua:
Beh, le tue osservazioni sono comprensibili, ma immagino che i curatori sappiano perfettamente come devono muoversi per rispettare le esigenze di legge, poi è possibile che la burocrazia non sia un'alleata, come spesso avviene.
Ad ogni modo la soluzione TdG non è a breve termine, ma lo si sapeva anche prima che andasse all'asta.

Piuttosto anche l'idea di Pelligra di un centro sportivo imponente che duri cent'anni è da valutare al di là dell'entusiasmo e della megalomania che contraddistingue il catanese, proprio alla luce dell'esperienza pregressa.

Presentato come uno dei migliori centri sportivi d'Europa (da chi lo ha concepito e costruito), TdG si è rivelato difficile da mantenere e anche sprovvisto di soluzioni di autosostentamento energetico.
Per di più di tanto in tanto si legge che ci sono parti abusive, buttando lì la cosa come se fosse normale dirlo/scriverlo dopo 15 anni senza spiegare se si tratti di piccole irregolarità catastali o problemi più seri. Inoltre sarebbe utile sapere se è possibile apportare modifiche alla struttura e se sono stati risolti i problemi col Comune, che doveva ottenere altre strutture in cambio dal Catania.
Tutte cose che da utente vorrei leggere sui siti e testate specializzate, che invece si limitano a fumose notizie di mercato o copia-incolla di dichiarazioni superficiali ed estrapolate dal contesto.
Non dico di fare un'inchiesta approfondita che richiede dei costi e un editore illuminato, ma almeno andarsi ad informare su queste cose e magari pagare qualcuno in grado di fare una stima orientativa di quanto costerebbe il ripristino? Giusto per farsi un'idea basata su valutazioni di professionisti e non del cugino di turno...

Tornando a noi: abbiamo davvero bisogno di una struttura mega galattica con 10-12 campi che solo i top-club hanno?
E per quella dovremmo lasciare TdG al suo destino, aspettando che si riduca ad ecomostro?
Il Viola Park, che ha 12 campi, stando a Wikipedia è costato 110 milioni di euro (inizialmente dovevano essere 70) e per mantenerlo servono 10 milioni l'anno, infatti lo usano persino per i matrimoni.
Siamo certi che sia un modello da prendere ad esempio o forse ci si potrebbe limitare ad ispirarsi a soluzioni più "sostenibili" (parola solitamente messa in blacklist dai tifosi), tipo i centri di Sassuolo o Sud Tirol?

Come sempre o più domande che risposte, ma tanto è estate e abbiamo tempo da perdere ;-)

vasco:
Rileggendo il mio post precedente mi rendo conto che sembrava che imputassi alla curatela fallimentare la lentezza dello svolgimento della procedurra di vendita all'asta.
 
In realtà sottolineavo che proprio il rispetto rigoroso della legge (come dev'essere)  da parte dei professionisti incaricati di gestire la procedura portasse ad una conseguenza aberrante rispetto alla finalità per la quale la procedura è prevista: la soddisfazione massima dei creditori; e allo tempo stesso non consentisse alla società calcistica di dotarsi della struttura di cui ha necessità. Quindi il problema è nella legge fallimentare: la procedura fallimentare mirante a garantire che con criteri equi si pervenga alla determinazione del giusto valore, nel caso del tutto particolare del Centro Sportivo di Mascalucia, non sta raggiuggendo le sue finalità, in quanto il giusto valore del bene è ridotto proprio dal trascorrere del tempo imposto dalla legge.

Leggendo l'annuncio dell'attuale asta (https://www.astetelematiche.it/vendita-asta-telematica-complesso-sportivo-mascalucia-catania-via-magenta-scheda=314577-2178308) ho visto che l'offerta minima è stata ridotta a 9 milioni di euro. Molto probabilmente ancora tanti e quindi si andrà avanti e trasccorreranno altri 70 giorni (la precedente asta era scaduta il 6 giugno mentre la prossima scadenza è fissata il 17 luglio).

Riguardo alla regolarità della struttura, vi è una corposa documentazione a corredo della procedura concorsuale, quindi non sarebbe difficile per dei professionisti esperti verificare se ci siano abusivismi da sanare o insanabili.

Diverso ancora diverso è quello sulla sostenibilità economica della struttura nel lungo periodo. Certamente qualunque centro sportivo richiederebbe delle spese per la sua gestione e manutenzione. Ricordo che per Torre del Grifo si parlò, al tempo della sua inaugurazione, di una sua capacità di generare proventi dalla vendita al pubblico di servizi (piscine, palestre e altri servizi aperti al pubblico). Tali proventi potevano concorrere a sostenere la spesa per la parte non sportiva , quella relativa ai soli campi di gioco in cui si allenano le squadre;  fermo restando che il centro medico, la piscina, la palestra, le attrezzature per la fisioterapia, sono un aiuto rilevante per una squadra professionistica che ha l'ambizione di militare nella prima o nella seconda serie del calcio italiano.

Anch'io ritengo che l'informazione locale avrebbe potuto occuparsi con maggiore attenzione della questione, facendo chiarezza attorno a domande o dubbi che circolano a livello di chiacchiere da bar senza fondamenti reali.

Ne parliamo noi cercando di sfuggire il più possibile alla tentazione della diceria che è sempre in agguato. Perché, come dice Bua, in estate abbiamo del tempo in più da perdere.

vasco:
Oggi inizia ufficialmente la stagione 2024-25.
Come ogni anno questo è il tempo in cui le aspettative del tifoso si incontrano con i fatti ossia con le prime operazioni di mercato compiute dalla società, trovando ragioni più o meno forti per ben sperare. Vediamo come si è mossa la società fino ad ora.

Mi sembra innegabile che dalla verifica dell'operato della scorsa stagione si sia salvato ben poco. Per cui si è puntato su un Direttore sportivo di grande esperienza e soprattutto si sono abbandonati i voli pindarici alla ricerca di un nuovo profeta del calcio (alla Tabbiani) per puntare su un allenatore solido (alla Ferraro) con un curriculum fatto di numerose promozioni dalla C alla B di cui l'ultima lo scorso anno. Questa la base su cui sarà costruita la prossima stagione sportiva.

C'è poi il capitolo acquisti cessioni. E qui c'è ancora molto da fare, specie nei reparti che lo scorso anno sono stati più deboli: centrocampo e, soprattutto, attacco.
Gli acquisti ufficializzati ad ora sono:
- Marius Adamonis (Portiere) 27 anni
- Luca Verna (Centrocampista centrale) 31 anni
- Gianluca Carpani (Centrocampista centrale) 30 anni
- Armando Anastasio (Difensore di fascia) 27 anni

Certamente siamo all'inizio della campagna trasferimenti e non è possibile esprimere alcun giudizio in quanto la società farà ancora tanto. Da questi primi acquisti si evince che il Catania sta intervenendo sul centrocampo e sta puntando su giocatori con notevole esperienza alle spalle. La storia però ci dice che quasi sempre è il giusto mix di esperienza e di entusiasmo giovanile a fare grandi campionati. Vedremo.

Una nota positiva, a mio parere, è la volontà di sfuggire alle "aste" come quella messa su per un buon elemento come Capomaggio, il quale non rappresenta certo un giocatore che merita un esborso spropositato: giocatori di quel livello, anche più giovani, è possibile trovarne e sono certo che Faggiano saprà il fatto suo.

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