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Catania 2019-2020
vasco:
E anche queat'anno ci siamo fermati allo stesso punto: un passo prima della finale play off. Tralascio le considerazioni sulla partita di Trapani, giocata male, arbitrata come peggio non si poteva, e semplicemente osservo che rispetto allo scorso anno - quando il Catania aveva numeri importanti in quanto a vittorie e goal fatti che se non ci fosse stato un super Lecce, avrebbero portato alla promozione diretta - in questa stagione quel risultato è frutto di stenti e di un campionato insoddisfacente sotto tutti i punti di vista: il gioco, la condizione atletica, la condizione mentale ed il carattere dei giocatori; tutto è stato approssimativo e, per tanta parte della stagione, inesistente.
Ora però bisogna ripartire, con la consapevolezza che l'errore è umano ma il perseverare negli errori è diabolico.
Io non credo che possiamo chiudere gli occhi e turarci le orecchie per non vedere e non sentire che una società di calcio, a prescindere dalla serie, è un'azienda che deve fare i conti con i bilanci. Il peso delle due retrocessioni di fila, delle follie argentine - che a noi tifosi sono piaciute: Rinaudo, Monzon, Plasil, il fortissimo Leto, il formidabile Gino Peruzzi, Biraghi hanno compiaciuto non poco l' amor proprio dei tifosi - della condanna dei "treni" hanno lasciato un'eredità che non si può disconoscere. Ora però siamo arrivati a 5° campionato in C, un intervallo di tempo che porta lontano da quei problemi, che ormai, penso, siano stati superati o siano in via di superamento, e che mette il Catania di fronte alla sua realtà sportiva che non può continuare ad essere quella della C. Se lo è stata nell'anno appena concluso a causa di un epilogo di stagione sfortunata, qella di dua anni fa, il prossimo campionato lo sarà a causa di un epilogo di una stagione totalmente sbagliata.
Come tifoso mi aspetto che si prenda atto di quegli errori e si riparta su basi nuove. Un'analisi del rendimento dei calciatori, del loro impegno, della loro idoneità caratteriale a giocare a Catania; la guida tecnica che non dev'essere necessariamente un nome altisonante, ma che sia preparata, capace di dare gioco e personalità alla squadra; un preparatore atletico che faccia bene il suo lavoro; uno staff dirigenziale che mantenga unità di intenti ed armonia dello spogliatoio.
Non sono cose nuove o impossibili da realizzare o che comportano investimenti incompatibili con la serie C ed i vincoli economici di una buona gestione. Richiedono però tanto mestiere per metterle assieme e farle funzionare. Ritengo che che ancora Lo Monaco sia la persona giusta, che da garanzie verso la proprietà, perchè ama il Catania allo stesso modo dei tifosi. Purtroppo come tutti può sbagliare e lo scorso anno ha sbagliato: se lo ammettesse darebbe una bella lezione di stile. Conoscendo il personaggio non lo farà, ma non deve neanche ripetere gli errori della stagione scorsa (sento i nomi di Lucarelli, Grassadonia...), perchè 5 anni in C sono tanti.
Giovanni (Roma):
Caro Vasco condivido molto di quello che dici...penso che i problemi del Catania non siano stati in queste ultime due stagioni sul piano degli investimenti...l'organico era di livello adeguato alla promozione sulla carta all'inizio delle due stagioni.
Si è sbagliato (più quest'anno che il precedente) sulla gestione in corso d'opera...ma se io dovessi evidenziare esattamente in cosa si è sbagliato farei molta fatica a raccontarlo. Questo però non sarebbe un problema se io tifoso non avessi compreso i problemi del Catania...il problema sta nel fatto che, secondo me, neanche loro li hanno capiti...e allora il nostro caro AD si arrampica sugli specchi parlando di tutto e del contrario di tutto...e senza fare un minimo di mea culpa...perchè secondo me non sa di cosa autoaccusarsi.
Ci rendiamo tutti conto come questa premessa sia la peggiore possibile per iniziare un altro campionato nell'inferno della serie C...quindi che facciamo...chiediamo in massa le dimissioni di PLM?
Molti la pensano cosi...io non ho una idea mia in questo senso...quello che so con certezza è che non esisterà più un Catania di Pulvirenti senza PLM...quindi se vogliamo cambiare la gestione sportiva del Catania si deve spingere per cambiare tutto il suo vertice societario.
Aldo:
PLM non si deve dimettere, il suo contratto scade il 30 giugno, per restare gli dovrebbero fare un nuovo contratto ed allora, ripeto qui la domanda, dato che l’obbiettivo si può raggiungere con budget molto inferiori e cha la promozione in B, unita ad una gestione oculata, permetterebbe il pareggio dei costi di gestione, perché il progetto sportivo debba essere affidato a chi ha speso tanto ed ottenuto nulla?
vasco:
Guardare al futuro, senza dimenticare il passato. Questa è, a mio parere, la linea che il Catania deve seguire per preparare il prossimo campionato di serie C.
Mi spiego meglio. Il passato serve a capire dove siamo, chi siamo; e non mi riferiso al passato remoto, ma agli ultimi 4 anni, dal maledetto 23 giugno 2015. Il primo anno non si poteva sperare che nella salvezza. Il secondo anno, il primo di Lo Monaco, il Catania è stato penalizzato per i debiti contrattuali risalenti alle "follie argentine", ed era avviato probabilmente verso il fallimento: oltre a quei debiti, la società aveva dovuto sopportare l'azzeramento del valore della squadra di B in seguito alla forzata retrocessione. Il secondo anno di Lo Monaco lo considero tutt'altro che fallimentare: punti conquistati sul campo, vittorie in trasferta goal fatti, capocannoniere. E tanta sfortuna che ha impedito il salto di categoria al cospetto di un Lecce (neopromosso in A quest'anno) al quale, a 5 giornate dalla fine eravamo anche avanti.
Il vero anno deludente è quello appena trascorso: il terzo della nuova era con Lo Monaco sul ponte di comando. Sono mancati tutti quei plus che Lo Monaco assicurava: evidenti segni di sfilacciamento, di disarmonia della squadra; una condizione atletica approssimativa e insufficiente per tutta la stagione; un allenatore incapace di dare personalità di gioco e di squadra. Tutte debolezze che non sono state corrette in corsa, come PLM sa fare.
Un Catania messo in piedi guardando al passato: le vecchie glorie, in campo ed in panchina; vecchi attaccanti pieni di sé, incapaci di dare alcun valore aggiunto. Un passato che ha pesato come un macigno in ogni partita, visto che ogni squadra ha affrontato il Catania come fosse la finale di Champions, mentre la Juve del girone se ne andava via in classifica verso la promozione; coi nostri calciatori incapaci di reggere psicologicamente la pressione.
Ora è tempo di costruire sul futuro è Lo Monaco, a mio parere, continua ad essere la persona giusta. Rapporto investimenti/risultati si diceva. Quali investimenti? Il Lecce ha investito 5 volte il Catania. Il Catania ha solo gestito il bilancio entrate-uscite (e fra queste rientrano ancora quei debiti del passato spalmati in più esercizi). La domanda da porsi, a mio parere, è: il Catania è una società finanziariamente sana, non esposta a rischio fallimento? Che la società copra il deficit (2-3 milioni stando ai "si dice") rientra nei suoi compiti e fin quando lo farà non ci sarà fallimento. Per me che sono un nostalgico, la denominazione " Catania '46 " e relativa matricola è importante, anche al costo di qualche anno ancora in serie C. Non, ovviamente di sofferenza e di impotenza come quello appena trascorso.
Perciò bisogna costruire sul futuro senza dimenticare il passato. A partire dai giocatori: delle "bandiere" se ne può lasciare qualcuno, quello più in grado di fare spogliatoio senza fare pesare il suo status di veterano. Per il resto occorre puntare su calciatori giovani e motivati e su un allenatore capace di dare un gioco alla squadra. Perché (come abbiamo visto e stiamo vedendo col Trapani, messo bene in campo e malissimo fuori), quando c'è una squadra con una sua personalità e dei giocatori motivati, tutto il resto passa in secondo piano.
Aldo:
Vasco a me non va bene come è stata gestita la società, parlo della parte sportiva, ed auspico un cambiamento totale del management sportivo, a te, evidentemente, si è ne auspichi la riconferma. Opinioni. Opinioni che però non contano nulla. L’unica opinione che conta è quella della proprietà, se a questa sta bene rimetterci due/tre/quattro milioni l’anno problemi suoi, tanto io, fin tanto che permarrà questa proprietà, continuerò a non sostentarla economicamente. L’unica cosa che auspicherei è che. Se per nostra disgrazia, è sempre la mia opinione ovviamente, decidesse di confermare un management costoso e perdente ci spieghi il perchè. Chiedo troppo? Può anche essere, ma non credo. La scollatura che si sta venendo a creare tra società e tifosi è grave, se continueranno a comportarsi come se nulla fosse successo, rischierebbe di diventare insanabile.
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