Sono altri i cavalli di ritorno che in passato mi fecero vomitare (in primis Lodi e Lopez), mentre per attenerci ai tempi nostri, non ho affatto gradito il ritorno di Lo Monaco in quanto non ho mai digerito i suoi insulti alla piazza e alla tifoseria rossazzurra quando si separò da Pulvirenti (per i quali tra l'altro non ha mai chiesto scusa, per quanto ne sappia io, a meno che non mi sono perso qualcosa di recente).
Ti riferisci alle dichiarazioni prima della partita Palermo-Catania?
Mi riferisco a quelle dichiarazioni, alla conferenza di addio dell'aprile 2012, e soprattutto allo "stendiamo un velo pietoso sopra il pubblico di Catania" del 2009.
Ti ringrazio per essere stato così preciso.
Rispetto la tua opinione, ma la penso diversamente.
Se dicessi che non ti piace il personaggio, che lo consideri arrogante, autoritario, carente nelle pubbliche relazioni e altro, potrei capire, ma sulle tre circostanze che hai citato, non sono molto convinto.
Nella sua conferenza di addio dell‘aprile 2012, in un‘ora di monologo quasi del tutto indisturbato, non c‘è alcun accenno alla tifoseria e alla piazza, ergo nessun insulto. Piuttosto, c‘è tanto sarcasmo sul presidente, con messaggi impliciti che si sono rivelati amaramente profetici. Alla luce di quanto è successo, il suo sarcasmo non fa una grinza.
Per quanto riguarda il “velo pietoso”, come darti torto, caro Davide? Per non parlare della figuraccia (a sue spese) rimediata con quel maestro di dialettica chiamato José (non il grande Saramago, bensì Mourinho), oltre alle “bastonate sui denti” e altre uscite che non lo rendono un fenomeno di eleganza (vogliamo parlare della conferenza stampa di Messina quando litigò con quel giornalista? Non so se avesse ragione o torto, ma di certo non è stato un bel vedere e bel sentire).
Ma a parte tutto questo, la frase “velo pietoso” sui tifosi fa parte di una dialettica che ormai era stata superata in casa. Litigi in casa, superati e risolti nel 2009. Insomma, un conto è fare l‘AD di un‘altra squadra e parlare male dei tifosi del Catania (sarebbe molto grave), altra cosa è fare l‘AD “plenipotenziario” e beccarsi con la tifoseria. Anche io sto dalla parte dei tifosi, ma chiedere le scuse per una cosa accaduta circa 7 anni fa, dopo tanta acqua (e vittorie) sotto i ponti mi sembra eccessivo (o, quantomeno, discutibile). Oltretutto, non ti dico quanta gente lo abbia criticato a sproposito e quante analisi strampalate abbia letto qua e là, contraddette solo e soltanto dai risultati . Se togli Marcoccio e Massimino, chi ha fatto calcio a Catania?
Invece, le dichiarazioni prima della partita Palermo-Catania, dove il favorito Catania avrebbe dovuto giocare contro la depressa squadra di casa, dovremmo valutarle con una prospettiva diversa e considerare PLM un uomo che di calcio ne sa assai: dal calcio di provincia a quello che si gioca negli spogliatoi e nelle sale stampa. Fu molto ironico, definì il Catania come il Barcellona, uno squadrone che avrebbe giocato contro una umile squadra da salvezza. Le dichiarazioni non piacquero a nessuno, ma caricò ambiente e calciatori con il solito risultato: vincere il Derby. Così come lo aveva stravinto negli anni precedenti, nonostante le evidenti differenze tecniche tra il Palermo dei Cavani e il Catania dei Carboni.
Francamente, oggi possiamo dirlo, la risposta della Società fu inadeguata, perdendo anche nel botta e risposta sarcastico.
Per concludere, può anche non piacere, infatti a molti sta antipatico e persino non lo sopportano. Ci sta. Ma non credo che per queste cose debba scusarsi. Del resto, dopo tutto quello che è successo, chiedere le scuse a PLM mi sembra veramente eccessivo.
Ovviamente, è solo la mia opinione.