Nulla di nuovo sul fronte rossazzurro. Il Catania più difensivo della sua storia perde contro la Sampdoria di Mihajlovic e dopo Torino e Milan riesce a resuscitare anche i blucerchiati. Di questi tempi tutte le squadre di Serie A si augurano di incontrare il Catania per risollevarsi in classifica. Classifica appunto che è diventata un incubo per il Catania, ultimo della classe a 5 punti dalla zona salvezza e a tre punti dal penultimo posto.
De Canio ha presentato il Catania a Marassi con un iper-difensivo 5-4-1 che è sceso in campo con il solo obiettivo di non prendere gol dai Doriani. Schieramento semplicemente suicida del Materano che ancora una volta ha dimostrato il contrario di quello che il nostro presidente afferma su di lui. Tre tiri durante il primo tempo, nessuno nella ripresa, con il portiere della Sampdoria che non ha dovuto fare mai una parata. Ben tre difensori centrali al cospetto di una sola punta centrale doriana, con i due centrali laterali (Gyomber e Spolli) ai quali mancavano i punti di riferimento e che sono inevitabilmente andati in barca, e con almeno 30 metri di distanza tra Leto, unica punta del Catania, e il più vicino dei suoi compagni.
Primo tempo giocato tutto nella metà campo del Catania, con la Samp pericolosissima sulle fasce, specialmente con il Brasiliano Eder che sembrava quell’altro Eder dei mondiali ’82, ma anche con Gabbiadini sulla sinistra che è riuscito ad impegnare severamente il rispolverato Frison. Grande pressione dei Doriani per tutta la prima frazione, ma tutto sommato il Catania ha retto botta. Tanti palloni spazzati in tribuna dai rossazzuri, ai quali il pallone sembrava scottare tra i piedi. Tre sortite offensive del Catania con il solitario Leto che mai è riuscito a centrare la porta (ad un metro dal palo il tiro più vicino).
Ripresa nella quale la Sampdoria non ci ha messo molto a passare in vantaggio con un colpo di testa assurdo di Eder, che in precarissimo equilibrio e tra due difensori etnei è riescito a battere Frison (a mia mi passi ca c’antappau a palla nda frunti). De Canio che passa a uno schieramento iper-offensivo, mandando in campo altre tre punte e passando dal 5-4-1 al 4-2-4 nel giro di 10 minuti, con un terzino destro non di ruolo (Gyomber), e sconvolgendo ancora una volta equilibri e assetto della squadra. Rossazzurri a capo chino per tutto il finale di partita, segno inconfutabile di rassegnazione e impotenza, ben prima dello splendido raddoppio di Gabbiadini. Nel finale solamente un grande Frison ha consentito al Catania di contenere il passivo.
Un Catania semplicemente penoso per tutta la partita, con un primo tempo trascorso a spazzare palloni in tribuna. Poi, a partire dal vantaggio blucerchiato, una squadra senza capo ne coda, senza alcuna capacità di far male all’avversario, che solamente buttava palloni in avanti senza senno e senza costrutto. Una tale tattica suicida iniziale accoppiata con gli scriteriati cambi a svantaggio acquisito non potevano che sfociare nell’ottava sconfitta in trasferta su otto partite disputate lontano dal Massimino. E il presidente continua a dire che De Canio sta facendo un ottimo lavoro.
La mia impressione sui giocatori scesi in campo oggi è la seguente:
Frison: E ci vuleva tantu pi fallu iucari? Finalmenti ci luvau u postu a da speci di lampiuni aggentino. Subisce due gol imparabili, ma evita che il risultato assuma dimensioni grottesche tipo doppia trasferta a Torino con ottimi interventi sugli scatenati attaccanti doriani. Speriamo ca non s’arisicanu a fallu nesciri nautra vota. Voto 6,5
Peruzzi: Alla seconda partita da titolare dopo il lungo infortunio, viene letteralmente asfaltato da Eder sulla fascia destra. Non solo non riesce a tenere lo scatenato Brasiliano, ma non sale mai a dare una mano ai compagni in avanti. E ancora non ho capito come si è fatto anticipare di testa sul gol del vantaggio doriano. Voto 4,5
Gyomber: Ha giocato come centrale destro e per tutto il primo tempo ha cercato invano di dare una mano a Peruzzi a fermare o tuppettulu brasilianu. Anche lui colpevole sul gol di Eder in quando salta a vuoto sul traversone proveniente dalla destra. Gioca l’ultima mezz’ora completamente fuori ruolo da terzino destro, posizione per la quale non ha né il passo, né le caratteristiche giuste. Non era meglio sostituire lui invece di Peruzzi? Voto 4,5
Legrottaglie: Inizia a giocare come centrale di mezzo nella difesa a cinque marcando Pozzi con ottimi risultati fin quando il centravanti doriano è rimasto in campo. Quando il Catania passa alla difesa a quattro sono dolori anche per lui con Eder e Gabbiadini che scappano da tutti i lati. Malgrado tutto è il migliore della difesa rossazzurra. Voto 5,5
Spolli: Schierato come centrale sinistro, anche lui come Gyomber non ha un riferimento ben preciso e cerca di dare una mano a Biraghi a contenere Gabbiadini. Tantissimi palloni spazzati in tribuna dal Flaco Spolli il quale è invece un giocatore al quale piace uscire dalla propria area palla al piede. Con il passaggio alla difesa a quattro si trova in affanno a rincorrere soprattutto Gabbiadini al quale concede lo spazio per tirare e insaccare il secondo gol. Due palloni persi banalmente nel finale potevano costare la goleada al Catania. Ma quello che fa più male è vedere il capo chino in segno di rassegnazione da parte di colui che considero un leader di questa squadra. Voto 4,5
Biraghi: Schierato come terzino sinistro si ritrova dal suo lato il tiratore Gabbiadini, e nel primo tempo tutto sommato riesce a contenerlo. Non supera mai la metà campo e si limita solo al compito difensivo. Quando la difesa passa a quattro il nostro terzino sparisce completamente dal campo. Biraghi sta manifestando una pericolosa involuzione rispetto al giocatore delle prime giornate. Voto 5
Castro: Schierato come esterno destro di centrocampo, è l’unico che prova a portare palla oltre la linea mediana del campo nel primo tempo. Come al solito qualche dribbling di troppo complica sempre le sue discese nella metà campo avversaria, ma almeno lui ci prova. Pessimo secondo tempo di Castro dove sbaglia anche i passaggi più facili e rovina una buona azione rossazzurra sulla destra. Spocchioso e indisponente, però forse era meglio sostituire Leto, che non aveva più energie, piuttosto che Castro. Voto 5
Plasil: Alla terza partita di fila dal ritorno dall’infortunio, il Ceco continua a deludere. Mi sarei aspettato che prendesse in mano il centrocampo del Catania, invece si vede pochissimo, ed è uno dei primi ad arrendersi alla sconfitta. Come Biraghi anche Plasil si è involuto rispetto alle prime giornate di campionato. Pi casu si ni pintiu di veniri a iucari a Catania? Voto 5
Guarente: Su avissi i peri accussi boni comu iavi u cori e a vuluntà ca ci metti nda pattita, fussi ‘n fuoriclasse. Lo scarpone del Catania gioca con grinta e combattività, ed è l’ultimo a mollare. Sotto di un gol si improvvisa regista e inizia a fare lanci lunghi in avanti. Cettu taliari a iddu ‘mpustari u iocu che so peri di madduni fa venire di chianciri. Voto 5,5
Monzon: Schierato come esterno sinistro di centrocampo, si dimostra tanto scarso sulla linea mediana quanto in difesa. Nel primo tempo si limita a fronteggiare le avanzate di De Silvestri con risultati alterni. Nel secondo tempo nell’azione del primo gol Doriano ntappau contru a De Silvestri e cascau ntera ca passi ‘n pupazzu di gomma. E chiddi signanu. Un film già visto e rivisto con Quadrado, Jonathan e Biabiany. Sostituito per fare spazio agli attaccanti, mezzo voto in meno per essersi fatto asfaltare da De Silvestri in occasione del vantaggio doriano. Voto 4,5
Leto: Schierato come unica punta nel modulo iper-difensivo di De Canio, era chiù sulu di Luca Pammitanu nda stazzione spazziali. Riesce a tirare tre volte da lontano nel primo tempo, poi nel secondo tempo gli finisce la benzina e non si vede più. Ancora molto lontano da una forma ottimale, De Canio avrebbe dovuto sostituire lui invece di Castro. Voto 5
Lopez: Ma picchì iucau appiddaveru? Ma na goccia di sururi nda maglietta ci l’aveva? Mezz’ora in campo assolutamente impalpabile. Ci aveva illuso tutti con il rigore all’Udinese. È tornato ad essere il Mini Lopez di questa stagione. Anzi a Genova si è vista la versione Mini Mini Lopez. Ma possibile ca sta pinsannu ancora a Tappi? Menzu votu supecchiu pe pinseri ca iavi nda testa. Voto 3,5
Keko: Entrato a mezz’ora dalla fine con il Catania sotto di un gol, è sembrato uno dei giocatori più confusi in campo. Non sapeva unni sava a mettiri. Prima a sinistra, appoi a destra, appoi nautra vota a sinistra. Qualche settimana fa lo avevo definito il nuovo Papu Gomez. Mi sto rendendo conto che del Papu ha solo una vaga somiglianza fisica. Voto 5
Boateng: Venti minuti in campo nel finale, rientrava in squadra dopo un lungo infortunio. Come Keko non sa dove mettersi in campo e non riesce ad aiutare la squadra né in fase offensiva né in quella difensiva. Tanta confusione e tanta corsa a vuoto. Comunque fa piacere che sia guarito dall’infortunio. Voto 5
De Canio: E ora Pulvirenti avrà il coraggio di dire che De Canio sta facendo un ottimo lavoro? Il Catania la trasferta di Marassi poteva anche evitarla, e prepararsi per la partita successiva. Scendere in campo con sei difensori è stata una resa totale e incondizionata. E il repentino passaggio dal 4-5-1 al 4-2-4 dopo il gol Doriano è segno di instabilità e incapacità allo stesso tempo. Lo sguardo impassibile di De Canio in panchina dopo il raddoppio doriano fanno capire che colui che si è auto-definito il “mental coach” della squadra, ha bisogno di uno psicologo lui stesso. A questo punto De Canio è assolutamente indifendibile, e mi mi unisco al 95% dei lettori della Sicilia che chiedono la testa dell’allenatore. Voto 2
Anche di questa partita non c'è assolutamente niente da salvare, tranne l’impiego e la prestazione di Frison in porta. La classifica piange sempre più e lo scoramento e la rassegnazione iniziano a serpeggiare sempre più insistentemente nell’ambiente rossazzurro. Io però alla salvezza ci credo ancora, e spero che la nostra remuntada inizierà sabato prossimo contro il Verona.
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FOZZA CATANIA