Palermo da incubo per Toni che stordito dai fischi finisce per naufragare insieme alla sua Fiorentina, che per fortuna non è riuscita a conretizzare nessuna delle occasioni avute; per la verità un paio di volte ho temuto il peggio.
Io ritengo esagerato questo atteggiamento, lo dissi già in passato e lo ripeto adesso a maggior ragione che Zamparini ne ha ammesso ogni responsabilità.
Messina retrocesso nel modo più amaro ed atroce.
Sfuma per il prossimo anno un tri tutto siciliano in A.
A presto.
salutamu.
Su Toni, una precisazione e la mia idea. La precisazione é che non é esatto dire che Zamparini ha ammesso ogni responsabilità. Ha ammesso le sue responsabilità e la differenza é sostanziale.
Ne parliamo da un anno, ma Toni é andato a bussare a soldi perchè stimolato dalle sirene viola, Zamparini ha detto no ed ha preso la decisione di venderlo e di cambiare registro, dando un certo tipo di segnale. Col senno di poi ha sbagliato, ma nessuno si aspettava che Toni e Caracciolo-Makinwa meno di quindici in due. Se fosse successo esattamente il contrario l'operazione Toni sarebbe stata indolore.
Capitolo fischi. Lo striscione più azzeccato esposto in curva nord nel secondo tempo recitava più o meno così: "Ti abbiamo accolto, cresciuto, osannato e come un porco te ne sei andato". E' quello che é successo.
Toni era il simbolo del nuovo Palermo, quello vincente, che strapazzava gli avversari, dalla B all'Uefa in dodici mesi, un simbolo forse superiore allo stesso Corini. E' andato via per soldi e per la fama, quella che solo Firenze a centro d'Italia non solo geograficamente, la Firenze di Della Valle non solo ricco, ma potente ed amico di potenti, a differenza di Zamparini che é un cane sciolto, poteva dargli. E così ora Toni va a Sanremo, pubblicizza abbigliamento e patatine, é diventato titolare fisso ed inamovibile in nazionale. Ma é andato via male, senza pensarci un attimo, lo ricordo sulle tribune di un torneo di tennis ripreso da Sky nel giorno dell'annuncio, quando era ancora, anche se solo formalmente, rosanero, dichiarare il proprio fastidio per non avere ancora firmato, senza celare minimamente la gioia di sentirsi già viola.
Ma non ci eravamo lasciati felici in coppa Uefa? Tutto all'improvviso, due anni cancellati in un niente. Se Zamparini avesse ammesso ogni responsabilità, come dici tu caro Turiddu, a Toni sarebbe bastato dichiarare sui giornali, in quei giorni, qualcosa del tipo: "Non voglio lasciare Palermo, ma la società vuole vendermi. Io voglio restare." Non lo ha fatto e non poteva farlo, semplicemente perchè lui non voleva restare.
Ci siamo trovati con un simbolo improvvisamente sparito, senza che forse lui se ne sia mai reso conto. Non é un caso se da quel giorno la curva nord ha deciso di non dedicare mai più un coro al singolo giocatore.
Eppure Toni ha avuto l'occasione per rimediare, magari in ritardo, ma dare un gesto di buona volontà: in nazionale, quando uscì dal sottopassaggio, la gente rimase un attimo disorientata, avrebbe dovuto cogliere l'occasione per fare un mezzo giro di campo, un saluto, un cenno di riconoscenza. Io dico che gli applausi avrebbero sommerso i fischi ed oggi sarebbe stata una storia diversa. Non l'ha fatto. Ed ha perso l'ultimo autobus.
Oggi ero lì ed ho fischiato ed accanto a me mio figlio di nove anni che aspettava questa partita da nove mesi, perchè anche lui aveva perso un simbolo. E stavolta i fischi hanno sommerso i pochissimi applausi. Come era giusto che fosse.
Ciao!
"Non nobis Domine, sed nomini Tuo da gloriam"