comunque la chiusura delle curve per l'intera stagione mi sembra una pena abbastanza forte, anche se aggiungerei almeno 2 o tre giornate di squalifica per i campi di Bergamo e Taranto.
Bua, ti premetto che la ""chiusura delle curve"" di Bergamo non è e non sarà una pena comminata dalla FIGC, bensì una minaccia dello stesso presidente atalantino che ha deciso di autopenalizzarsi per tentare di ricondurre a più miti consigli le frange più violente della tifoseria atalantina.
Quanto alle 2 o 3 giornate di squalifica del campo di Bergamo, ti faccio presente che alla FIGC non si sono posti neppure il dilemma, tant'è vero che la partita Atlanta - Milan sarà rigiocata in data da destinarsi.
Io credo che se quei fatti fossero successi a Catania, oltre a crocifiggere un'intera città, la FIGC avrebbe immediatamente data la partita persa al Catania per 3 a 0, oltre alla squalifica del campo.
Mi pare che il Giudice Sportivo si debba pronunciare oggi. Il processo alle intenzioni è comunque poco sensato. Inoltre la chiusura delle curve (provvedimento che lo scorso anno non era ammesso) è un'indiscrezione uscita dall'osservatorio per via del fatto che lo stadio di Bergamo è afflitto da gravi problemi logistici, non un provvedimento immediato (e di provevdimnti immediati non ce ne possono essere, altriemnti sarebbe giustizia sommaria):
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_sport_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=187256&IDCategoria=1Alimentare continuamente certe idee secondo le quali non saremmo graditi al fantomatico palazzo mi sembra davvero controproducente e sterile. La differenza di trattamento fra noi e gli altri la fanno essenzialmente le due morti direttamente o indirettamente provocate da teppisti catanesi: a Messina nel 2001 e a Catania nel 2007 (senza i tafferugli non ci sarebbe stata la morte di Raciti), non dimentichiamolo. Un omicidio e una invasione non pacifica di campo, o un tentato omicidio, non sono la stessa cosa. Senza disturbare poi tutti fgli altri episodi di guerriglia che, per fortuna, non hanno avuto gravi conseguenze sulla nostra squadra, come equivalenti episodi non ne hanno avute sulle altre squadre (vedi stazione di Parma e gli scontri col Livorno del 2004). Ecco comunque una lista nera, forse incompleta:
http://diariossazzurro.altervista.org/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=155Io direi di guardare avanti: ci siamo salvati, abbiamo finalmente uno stadio a prova di Amato e Pisanu e una tifoseria che sembra aver trovato il modo di limitare l'azione delle frange di deficienti. Intendiamoci, nessun gruppo di violenti può essere messo nelle condizioni di non nuocere al 100%, a nessuna latitudine. A Bergamo, a Roma come a Catania, Palermo e Napoli o...Poggibonsi le tifoserie sono civilissime, tanto che la maggioranza a Bergamo cantava "scemi scemi" agli esagitati e a Catania il 2 febbraioi 22.000 persone sono tornate a casa in tranquillità senza fare nulla di incivile. I delinquenti purtroppo sono quelli che fanno danno, siano pochi o tanti. L'errore, finora, e lo dissi in tempi non sospetti, è stato considerare il problema violenza negli stadi come un problema per lo più di Catania, cosa ovviamente non vera. Solo in questi giorni ho sentito dire che in realtà il calcio non c'entra, che si tratta di un problema sociale e come tale va trattato e che ci sono estremisti di destra (e di sinistra) che manipolano il popolino della curva e che ricattano le società.
Che i dirigenti siano inadeguati, siamo d'accordo, ma direi che il problema è di difficilissima soluzione, quindi non starei con il fucile puntato a sputare sentenze sull'adeguatezza o meno di certi provvedimenti. O almeno prima aspetterei di leggere le motivazioni.