Torniamo al discorso della responsabilità oggettiva. Purtroppo esiste e al momento è l'unico strumento "sportivo" disponibile.
Ma se gli incidenti avvengono nell'area di pre-filtraggio è una cosa, se avvengono a qualche km dall'impianto non vedo come
si possano punire le società, che non hanno modo di intervenire in quelle aree.
Mettendo da parte il giudizio sul regolamento, ritengo che ci debba essere uniformità di giudizio, quindi finché il regolamento
non cambia, qualche sanzione si deve dare. Nei casi di Roma e Torino non saprei però se ci sono gli estremi. Fatto sta che a Roma
gli accoltellamenti sono ormai da un paio d'anni un corollario obbligato delle partite, il che, nonostante la faccia di bronzo
del prefetto della Capitale, che sostiene che certi episodi non vanno enfatizzati, è gravissimo.
Io proporrei invece di enfatizzarli tutti per porre il problema dei babbei che fanno macelli in occasione di eventi sportivi in tutta la sua gravità