E qui si rischia di aprire un ampio vialone che non si sa fin dove andrà a finire.
La parte di tifoseria che ha applaudito Miccoli: tra i tanti che hanno la possibilità di condurre una vita corretta, ligi alle leggi, c’è ne sono tantissimi invece dimenticati dallo stato. E che se non fosse, faccio solo un esempio, che migliaia di persone hanno il vizietto della cannabis, puscher e piccoli spacciatori con il loro “sporco” lavoro hanno la possibilità di portare qualcosa a tavola mentre diversamente potrebbero scartare tra i rifiuti di Bellolampo. Emblematico il film denuncia “ragazzi fuori” di una ventina di anni fa, quanto sia difficile per migliaia di persone in una città come Palermo, cercare di vivere in maniera onesta senza rischiare di morire di fame. Palermo, forse più di ogni altra città, è quella che presenta migliaia di persone che di prima mattina sono già in strada per inventarsi qualcosa da fare per racimolare qualche euro e di contro, dall’altro lato della barricata, ce ne sono tanti altri, addetti alla gestione della cosa pubblica (rappresentanti dello stato), che si ingrassano con mazzette e tangenti vari, soldi destinati ai più bisognosi .
E’ di pochi giorni fa la notizia di assessori regionali finiti in manette (la vicenda CIAPI) perché si sono pappati 15 milioni di euro in viaggi, vacanze di lusso, escort e quant’altro, soldi che servivano per dare lavoro a 1500 giovani siciliani (chissà quanti tra quelli che hanno applaudito Miccoli?!). E questi “signori" sono quelli che rappresentano (avrebbero dovuto rappresentare) lo stato. Quindi piano a sparare nel mucchio perché a me fa più schifo un impiegato pubblico che vive di tangenti e corruzione che il venditore di frutta abusivo con la lapa all’angolo della strada a cui la finanza sta sequestrando tutta la merce esposta.
Ora con ciò non voglio dire che la mafia è un modello da seguire, spero di non essere frainteso. Dico solo che lo stato italiano, quello per cui Falcone ha immolato la sua vita, è troppo spesso rappresentato da personaggi indegni che operano per l’uno (lo stato, la collettività) ma alche per l’altro (la mafia stessa, appunto!). Quindi la levata di scudi anche contro chi è vittima di questi corrotti, potrebbe anche apparire inopportuna se non si ricordano certe deprecabili situazioni.
Sergio...le categorie da te menzionate sono carnefici e vittime al tempo stesso...perchè per 30 denari si sono venduti a quella politica che da almeno un cinquantennio ha avuto, ed ha, tutto l'interesse a mantenere questo stato di degrado, perchè crea consenso e voti...
Tanto a Palermo, quanto a Catania...
Il funzionario a cui fai riferimento...spesso è stato messo lì dalla politica, se non, addirittura, si mette lui stesso in politica...per poi prendere i voti di coloro, tra cui lo stesso ambulante abusivo, che si lasciano comprare per qualche busta della spesa, qualche buono benzina o qualche decina di euro...gli stessi che, invece di seguire fino in fondo Giuda, si lamentano pure: "
su tutti uguali"..."
si mangiunu i sooddi!"
Io credo, invece, che per uscire da questo circolo vizioso, bisognerebbe, ognuno di noi nel nostro piccolo, ritrovare il piacere dell'onestà (sarà utopia...pazienza!)...smetterla anche con certe piccole furbizie, perchè chi è causa del suo mal deve piangere solo se stesso...di ritrovare quel giusto senso del "bene comune" inteso come collettività e non come
"l'importante sto bene io e a me famigghia degli altri minni fu.ttu!"
Mettere a frutto concretamente il messaggio, magari con qualche ipocrita commemorazione in meno, che ci hanno lasciato grandi uomini come Falcone o Borsellino...quest'ultimo in particolare quando ci ammoniva di non aspettare l'intervento della magistratrura per capire chi frequentare o meno...e, mi permetto di aggiungere, non aspettare che quel funzionario, quel politico o quel giornalista, facciano la fine dei due magistrati, infangandoli in vita con vili insinuazioni, prima di capire di essere davanti a persone oneste e capaci...
La rivoluzione più difficile è quella su noi stessi...
Ciao