Il Catania ha quasi concluso la prima fase di questa stagione sportiva, quella estiva (iscrizione, scelte tecniche, preparazione campagna abbonamenti); dal 1° settembre partirà la seconda fase, quella del girone d’andata del campionato. Quindi è il momento giusto per fare qualche considerazione.
Le scelte tecniche. La società poteva percorrere due strade: confermare il tecnico della promozione e l’ossatura della squadra che aveva vinto il campionato, seguendo il vecchio adagio “squadra che vince non si cambia”, provvedendo a rinforzarla con giocatori di categoria per darle la solidità necessaria per affrontare le battaglie della serie C. Oppure, com’è stato fatto, rivoluzionare tutto, cambiando sostanzialmente tutta la squadra e affidandola ad un nuovo tecnico. E su questo rilevo una notevole, a mio avviso, incoerenza. Il capovolgimento dei criteri di scelta rispetto a quelli dello scorso anno: non più un tecnico esperto, ma uno “sconosciuto” ai più, privo di solide esperienze nella categoria, fautore del “giochismo” di zemaniana memoria. Se questa è stata la strada intrapresa, doveva essere logica conseguenza che la squadra fosse composta per lo più da giovani, anche inesperti, ma bravi tecnicamente, entusiasti, desiderosi di affermarsi e soprattutto disponibili a correre più degli altri. Il “giochismo” infatti, per essere efficace, necessita di continuo movimento senza palla, secondo ben precisi criteri dettati dall’allenatore. Invece ecco un’altra incoerenza: sono stati ingaggiati ottimi (secondo il giudizio di chi conosce i campionati minori e stando alle notizie reperibili on line) giocatori di categoria o anche di categoria superiore, spesso già nel pieno della maturità sportiva e avanti con gli anni, portatori di un bagaglio tecnico e di un modo di stare in campo consolidato. Quanto saranno in grado (o vorranno) adattarsi alle esigenze del “giochismo” di Tabbiani? Lo vedremo presto. Così come vedremo se e come Tabbiani saprà affrontare le inevitabili difficoltà che si presenteranno nel corso della stagione.
La preparazione. La scelta di rimanere in Sicilia, al caldo, sembrerebbe contraria a quei vecchi principi della preparazione atletica che prevedeva allenarsi in luoghi freschi situati in altura. Oggi, però, sembra che i criteri della preparazione siano cambiati e anche i grandi club preparano la stagione nei loro centri sportivi a livello del mare e al caldo o, peggio ancora, affrontando tournée e viaggi in altri continenti. Vedremo come correrà la squadra del Catania nel corso del campionato, specie nel girone di ritorno, quando, secondo tradizione, si decideranno le sorti della stagione.
La campagna abbonamenti. A mio giudizio ben impostata quanto ai prezzi, con un inevitabile malcontento di chi non ha lo stesso posto dello scorso anno; ma con il restyling dello stadio era inevitabile. Comunque, a prescindere da ciò i 7.500 abbonamenti sottoscritti dalle 09:00 alle 19:00 di oggi testimoniano lo sconfinato amore che hanno i tifosi per la squadra del Catania.
Lascio per ultimo quello che è stato il primo atto della nuova stagione: l’iscrizione al campionato di serie C. Avvenuta senza alcun patema d’animo dopo 8 anni di incertezze e di sofferenze. Merito del presidente Pelligra. Ora anche quell’oscuro concetto della “sostenibilità” su cui si è discusso tanto a giugno, sembra acquisire maggiore chiarezza: spendere i soldi senza buttarli al vento, in modo da non compromettere il futuro. Bene quindi, a mio parere, i segnali che ha dato il Presidente di non essere disposto a fare la parte dell’entusiasta (e un poco tonto) “zio d’America” da spennare: a partire dal Bando per lo Stadio per continuare con gli investimenti immobiliari nelle nuove strutture sportive.
Auguriamoci, per noi tifosi, le migliori cose. Sempre e comunque...
FORZA CATANIA