Caro Aquilino,
purtroppo l'irreparabile è successo. Mi piacerebbe sapere la verità completa su quanto è accaduto, a costo di scoprire qualcosa di ancora peggiore a carico della nostra squadra. Non perché per noi cambierebbe qualcosa se venissero coinvolte altre squadre, tanto per capirci quelle che hanno venduto le famigerate partite: Abodi, in risposta a un tifoso catanese, scriveva che, se ci sono altri colpevoli, non vale l'equazione tutti colpevoli nessun colpevole, ma questa logica non ci appartiene, non siamo juventini che hanno la faccia di chiedere la restituzione degli scudetti perché gli addebiti all'Inter sono caduti in prescrizione o che so io. Noi vogliamo capirci qualcosa perché qualcuno ha giocato sulla nostra passione e la vicenda è per tanti versi molto strana. Tutto è cominciato dalla denuncia di flussi anomali da parte di Federbet, ma di scommesse non parla più nessuno: tutti gli altri sono contenti di credere che Pulvirenti abbia comprato le partite perché il Catania aveva bisogno di punti per la sua classifica. Nessuno ha interesse a scoperchiare il calderone e scoprire verità destabilizzanti per il sistema: guai a pensare soltanto a un giro di calcio scommesse molto più ampio! Io sospetto che Pulvirenti, oltre a comprare, vendesse: il goal del Cittadella nel recupero al Massimino è per lo meno curioso. Inoltre, come mai Pulvirenti ha avuto così fretta di confessare? Certo le intercettazioni non lasciano spazio a dubbi, ma a distanza di undici anni Preziosi, nonostante le prove della combine nella partita Genoa-Venezia del 2005 fossero altrettanto schiaccianti (ricordate la valigetta con i soldi?), professa la sua assoluta innocenza. E Moggi? Adirittura si atteggia a vittima. A presto,
Marco Tullio