Il semplice buon senso porta ad immaginare la stessa cosa. Ma è quello che immagina la proprietà del Catania?
La via "diplomatica" per l'uscita di scena di Cosentino, senza fargli perdere la faccià c'è ed è chiara: un dirigente non lavora contro e a dispetto dei tifosi. Quindi, a "malincuore" ci priveremmo le prelibatezze sportive dei campioni che l'argentino ha in animo di portare a Catania, e ci accontenteremmo di un italiano, magari d'esperienza pluridecennale, che sa anche gestire bene la società. Insomma il ritorno al vecchio modello organizzativo.
Ma le cose temo che non possano essere così semplici. Cosentino ha ingarbugliato le carte a tal punto che adesso, forse, solo lui può sbrogliarle. A partire dai prestiti di giocatori di cui il Catania non può permettersi di pagare lo stipendio. Come ad es. il rientro, sicuro, di Spolli: la Roma per qualche strano motivo gli ha fatto un favore a prenderlo e a pagarlo per 6 mesi per non giocare, ma, a favore finito, questo tornerà alla base. E così anche gli altri, che vanno "ri-piazzati" da qualche parte. Altrimenti, in caso di risoluzione consensuale (ma chi garantisce che un Monzon non pretenda di arrivare a fine contratto?), si avrebbe una perdita secca del capitale giocatori.
Non è semplice per niente...... Secondo me siamo "ostaggio" dell'argentino.....
Siamo ostaggio dell' argentino?
E' una domanda che mi sono posto più volte ed alla quale non ho saputo dare una risposta.
Lui, Pulvirenti, non parla e questo alimenta le riflessioni più strampalate e paradossali, ma rimane il fatto che, pur avendo sbagliato anche l' impossibile, il nostro presidente lo ha sempre difeso, almeno fin quando aveva la voce.
Vagliasindi e Colleghi continuano a ripetere che la società è tutta di Nino Pulvirenti e che cosentino, o chi per lui, in società non ha versato un centesimo di euro, quindi, il mistero rimane ancora molto fitto.
Perchè mai, senza alcun vincolo, un proprietario di una società si è ostinato a mantenere e difendere il posto dell' AD, pur constatando che la sua gestione è stata disastrosa, fallimentare?
Non sono in grado di rispondere.
Un motivo ci sarà, ma sfugge a tutti.
Tu dici perchè dobbiamo gestire quel popò di calciatori che possono ritornare dopo i prestiti...
Santo ha risposto e credo che abbia ragione.
Hanno, tutti, mercato e piazzarli non dovrebbe essere difficile (vedi, nel passato, Lopez, ad esempio).
E' certo, cosentino da noi non ha fatto bene e, ciliegina sula torta, non ha fatto nulla per entrare in empatia con il pubblico.
Così come è certo che una squadra di calcio non può andare avanti senza tifosi.
Troveremo l' accordo?
Santo dice che riconfermerà l' abbonamento, atto di fede.
Io, il mio, potrei anche rinnovarlo, a patto che Pulvirenti si presenti in sala stampa e parli.
Se quello di Santo è encomiabile come gesto d' affetto, aver cambiato 8/11, allenatore e preparatore atletico, oltre che direttore sportivo, senza alcuna presentazione è davvero disdicevole, oltre che oltraggioso nei confronti di chi, pur in piccola parte, finanzia una società ed è l' essenza dell' essere di quella società.
Io non so, davvero, se lo rinnoverò.
Così come la fiducia, per me conta ancora il rispetto.
Nulla a che vedere con la mia fede calcistica.