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"Atletico" Messina - CATANIA

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cantarutti72:
...il nome dei nostri imminenti avversari mi sembrava quantomeno "doveroso", vista la dirigenza insediatasi da poco  ::). A completare il quadretto di quelli di "a volte ritornano" (Marcello Pitino compreso) ci mancava a palazzo Zanca un altro tizio originario della provincia di Enna come l' "aribattutu"...che purtroppo gravita ancora di fronte a "l'acqua 'o linzolu...".
Premesso questo squallido "revival" riesumato di metà anni '90,  la partita del prossimo sabato al Franco Scoglio, dovrebbe cominciare a dirci se il problema (come penso io personalmente) sia stato il nostro precedente allenatore o se la compagine rossazzurra viva un cronico mal da trasferta.
Se è destino che questo campionato debba finalmente svoltare nella giusta direzione, dovremmo allora vincere anche col più strampalato degli schemi tattici. Se statisticamente lo Zio Pietro, a stagione in corso, non ha mai cambiato in casa nostra più di un allenatore, ciò vuol dire che il Petrone da qui in avanti dovrebbe riservarci qualche soddisfazione. Perlomeno quella di approdare ai play-off e giocarceli col coltello tra i denti
E con l'aiuto del pubblico, a condizione che alla fine della "regular season" non ci classifichiamo agli ultimi posti disponibili per gli spareggi promozione.
Un abbraccio a tutti

Marco Tullio:
Gentile Cantarutti,
 non c'è nulla da sfottere: di Atletico ce n'è sempre uno, a prescindere da questo colpo di testa senile di Franco Proto, che ha voluto rinnegare in un solo attimo tutto il passato. Non canterò mai più "Son Protano, perché no, perché no...". Ciao,
Gianluca Valverde

Nelson:
Associazioni, Unioni, Riunioni, Rinascite, …  non si capisce più nulla in proposito.

Fino a pochi anni fa si giocava al Celeste, che era un campo piuttosto favorevole al Catania. Il futuro ci dirà se anche lo stadio Franco Scoglio-San Filippo potrà confermare una buona tradizione.

Seconda partita per Petrone, che è stato già criticato. Fa parte del gioco, ma io non sono d’accordo. Nuovo allenatore, nuovo sistema di gioco. Sotto certi aspetti è stato un azzardo,  perché è stato tradito da alcuni giocatori che hanno dato poco, anzi nulla. Il modulo passa in secondo piano, basta cambiare qualche giocatore per avere più equilibrio, che era l’imperativo principale di Rigoli, sebbene l’ex allenatore lo portasse alle estreme conseguenze.

Si parla di mentalità, sistemi di gioco, titolari e riserve, ma io credo che a prescindere da tutto debba cambiare la gestione della gara: non è accettabile una squadra a due facce, 25 minuti padrona del campo e il resto della partita a rincorrere gli avversari.

Petrone ha ereditato una squadra che a gennaio ha sostituito quattro titolari e dopo due partite ha sostituito il tecnico. Il pubblico gli chiede mentalità, gioco, atteggiamento da grande squadra e, ovviamente, risultati, perché bisogna fare i Play Off per vincerli. Non si può negare che abbia tra le mani una patata bollente*.

*Non è nel mio stile e nelle mie intenzioni citare Feltri. La metafora è casuale.

Marco Tullio:
Caro Cantarutti,
 se vuoi provare a vedere la partita alla Zia Lisa, sei il benvenuto. Noi non abbiamo nessun problema a fare il pienone, quando vogliamo, e senza neanche bisogno di scomodare la Ternana. Semmai dobbiamo trascinare cognati e affini. A presto,
Gianluca Valverde

U mastru:
Io mi accontento di una formazione equilibrata e non a p.e.ne di cirneco come quella di domenica, ma soprattutto giocatori motivati e in forma, quindi per me a parte recuperi miracolosi, Mazzarani in panca.
"U Mastru"
P.S. O saliamo quest'anno, o il guappo sarà costretto a trasformare TDG in un centro sportivo a disposizione delle squadre di mezzo mondo, sperando che basti per sopravivere.

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