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« Ultimo post da Sergio il 16 Marzo 2024, 12:20:18 pm »
Una nota sui giornalisti e/o affini.
Tutti noi appassionati della squadra e naviganti nel web attraverso i social ci imbattiamo spesso su trasmissioni sportive che trattano le vicende rosanero. Qualcuno è giornalista di professione, qualcun altro lo fa solo per passione, ma sono comunque tutti bravi ragazzi. C’è un luogo comune che vorrei sfatare e che ho continuato a sentire anche la settimana scorsa quando il secondo posto in classifica era già diventato, di fatto, una chimera. Hanno detto più volte che la società ha chiesto a Corini di stare sempre tra il quarto e il quinto posto e poiché la squadra è lì, Corini sta rispettando le richieste societarie.
Dire che l’obiettivo della squadra è il quarto o quinto posto è una comunicazione errata, figlia di una interpretazione errata di ciò che aveva detto Galassi la scorsa estate. “Quando siamo arrivati, siamo stati chiari fin dall’inizio: consolidare il primo anno e puntare alla Serie A dall’anno successivo. Quest’anno ci divertiremo e avremo un obiettivo chiaro in testa: arrivare almeno tra le prime quattro del campionato”.
Il campionato di serie B ha tre epiloghi: promozione in A, mantenimento della categoria, retrocessione in serie C. Solo i primi due obiettivi sono programmabili, nessuna società infatti dice lotteremo per andare in C. Chi DICHIARATAMENTE lotta per la promozione mira essenzialmente ai primi due posti. Solo chi non ha pretese di promozione a volte menziona la parola playoff: “cerchiamo di raggiungere quanto prima la salvezza e se ci sono i margini faremo un pensierino anche ai playoff, senza pretendere nulla ma per divertirci”. Terzo e quarto posto è l’obiettivo di ripiego di chi fallisce i primi due posti e di solito, si pretende, che li fallisca per una manciata di punti date le numerose insidie del campionato. Ma non è il caso del Palermo se già sei fuori dai giochi per la promozione diretta, a 10 giornate dalla fine, chi si occupa di fare “giornalismo” non può farsi latore di un messaggio che lasci presupporre che la società sia soddisfatta di quanto fatto sinora, perché siamo sesti o settimi, con una squadra a pezzi, un ambiente surriscaldato, tensione alle stelle, paura che, dopo ieri, è diventata consapevolezza di non farcela, sconfitte casalinghe che si susseguono l’un l’altra, sconfitte che offendono e infangano la nostra passione e i nostri colori. No, Corini non sta rispettando le direttive della società e la società non può essere soddisfatta di questo “percorso” perché se così fosse sarebbe una tragedia.
Altro luogo comune è “finchè la matematica non ci condanna ci sono ancora speranze di farcela”. Ma di solito quando si tira fuori quest’assunto si è già con l’acqua alla gola, in mare aperto, in balia delle onde e senza salvagente. Come è apparso il Palermo ieri sera.